sabato 16 giugno 2012

Blu


Corriamo.
Corriamo ed è bellissimo. L'aria sul viso, il sole ed il mare stupendo all'orizzonte.
Proprio dietro le terrazze di verde che in modo asimmetrico scendono fino a giù, fino all'azzurro del mare.
Il profumo dei limoni è talmente penetrante che sembra quasi di toccarli, ogni volta che affrontiamo una curva. Ogni volta mi aspetto di trovare l'albero di limoni che riesce a confondere i miei sensi.
E' tutto così magico, quasi irreale, sembra un paradiso.
Non c'è traffico e noi corriamo sulle due ruote in equilibrio precario, senza alcun pensiero.
Per un attimo ho smesso di correre dentro la mia testa e mi lascio trasportare dal vento.
Il paesaggio cambia troppo in fretta. Le terrazze di verde sono scomparse e adesso c'è solo il mare e una vela solitaria che viaggia troppo lenta, lascia una scia bianca dietro che scompare veloce.
La fisso e penso a quanto sarebbe bello partire così, senza pensieri. Un altro mutamento, ma questa volta solo dentro di me e per un istante dimentico tutti gli affanni e mi appoggio alla tua spalla e penso che esistiamo solo noi, ma è solo un attimo, troppo rapido per fermarlo. Ritorno in me e mi allontano.
Non corri più. Hai paura per me e cerchi di scacciare i miei fantasmi, quelli che mi tormentano ogni giorno.
Il sole è così caldo che ho l'impressione di non aver mai sentito freddo per tutto questo lungo inverno.
Il mare è di un azzurro splendente, sembra una coltre trapuntata di diamanti e sotto dorme un uomo che con gambe nervose smuove di continuo. I fantasmi sono ritornati, in realtà non spariscono mai e nonostante l'estate bellissima e rigogliosa, ho freddo. Tutto è un trionfo di colori e profumi, l'aria è satura e carnosa, ma io mi sono distratta e ho ricominciato con i miei riti intellettuali.
Per un attimo ho respirato di nuovo. Un attimo grande come un granello di sabbia infinitesimale, ma sono ritornata in fondo a quel mare che ci osserva muto e che noi guardiamo senza sentirne il rumore.
Però è stato un bel viaggio, anche se breve.
Purtroppo i miei fantasmi mi reclamano.
Riuscirò a perdonarmi un giorno?
Sono proprio un mostro!

lunedì 11 giugno 2012

Il pagliaccio


Fare il pagliaccio non è facile.
Far ridere è complicatissimo.
E ogni giorno trucchiamo il nostro volto con il cerone bianco, indossiamo il naso rosso, la parrucca gialla e andiamo in scena, su quello che è il palcoscenico della vita.
A volte mi rendo, tristemente, conto che la linea che divide la realtà dalla fantasia è davvero sottile.
Per andare in scena facciamo infinite ed estenuanti prove e spesso il risultato è godibile e anche se in minima parte, possiamo dirci contenti del nostro lavoro. Ma nella vita? Cosa accade quando non siamo pronti per il grande debutto? Siamo ancora absolute beginners? Non avremmo potuto studiare di più, non abbiamo potuto ripetere i passi perchè in fondo non li conosciamo. E se un'amica nel bel mezzo di una placida serata fugge per cercare di trovare se stessa e darsi delle risposte, ti rendi conto che non esiste un copione. Ma che tutto in fondo è solo una fregatura. Un'amica ritrovata, un'amica che tenti di salvare e il corteo di maschere che ci osserva muto. Mi accorgo solo ora che se siamo su questo schifo di terra un motivo ci sarà, se ci affanniamo, se ci torturiamo per far funzionare tutto forse serviamo a qualcosa. Ma a cosa? Sarà servito prendere la macchina per andare a gridare del perduto amore sotto la casa di un pazzo con disturbi ossessivo-compulsivi? Sarà servito accogliere fra le braccia il dolore di un uomo, il tutto segretamente, per non farlo sapere all'altra? Sarà servito consolare il figlio del tipo deluso dalla vita e dal mondo? Per ognuno di questi casi, la risposta è NO! Assolutamente no. Non serve a niente aiutare, riaggiustare, incollare, consolare, proteggere ed infine annientarsi perchè nessuno può ricambiare un amore troppo grande, un amore disperato è inestimabile perciò non catalogabile, non vendibile, non cedibile, è solo archiviabile. Meglio indossare la maschera del pagliaccio e fingere che tutto vada bene, che siamo in fondo felici e non importa se la ballerina è fuggita con il domatore di elefanti, the show must go on!
Perciò da bravi attori se non riusciamo a ridere ci disegniamo un bel sorriso finto sulla faccia e regaliamo fiori ai bambini.
La fantasia è meglio della realtà.
Allora chiudo gli occhi e penso che il mio finto sorriso sia vero!
Buonanotte miei cari mostri e in bocca al lupo.