venerdì 24 aprile 2015

La teoria del dubbio

E poi nel lasso di tempo di una sera accade che ti ritrovi seduta accanto a Mcfly e hai la possibilitá di viaggiare indietro nel tempo. Accade di tutto e in pochi istanti. Da quanto tempo non prendo più la penna? Da tanto. E la frenetica vita virtuale segna l'ultima data. Poche cifre in linea retta. Forse per scrivere si ha bisogno di una costante stretta allo stomaco. Forse... o forse no. Tu sei ancora accanto a me, ancora con le tue ciglia lunghe come le ali di un corvo. Spesso resti ancora in silenzio. Spesso mi fissi. Lo so. Lo sento. E riprovo quella stretta alla bocca dello stomaco. In tutto questo tempo ho dimenticato tante cose, ho abbandonato persone lungo il mio cammino, ne ho accolto altre e tu sempre silente accanto a me. In tutto questo tempo non ho mai smesso di ricordare il taglio di luce che s'infilava prepotente sul tavolato rosso. Ho ripassato tutti quei momenti di dubbio e tempesta. E non smetto neanche stanotte di interrogarmi sulla tua felicitá. Mi ritrovo su questo strano pianeta, popolato solo da me. Poi mi accorgo di tutte le mele che hai tagliato per me e di quel bigliettino ripiegato in tre parti. È ancora lì, conservato in uno scomparto rivestito di dozzinale cotone rosso. E ripenso alle tempeste. Ripercorro tutti i tratti sulla mia pelle, con i polpastrelli, lentamente, linea dopo linea. Attendo il sonno con le sue ali lunghe. Questa volta sará un sonno meno tormentato?

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