domenica 2 dicembre 2012

Attraverso...

Riesci a farmi dubitare dei miei sensi. Riesci a mettere in dubbio tutte le mie certezze. Distruggi ogni giorno i miei castelli di sabbia. Hai devastato ogni mio momento di gioia. Come un tremendo uragano hai travolto la mia casa e alla fine non ho trovato nessun sentiero dei mattoni gialli. Non sono Dorothy, non sono una principessa e non c'è alcuna fatina buona nella mia storia. Nessuno mi suggerirà la risposta giusta, nessuna buona azione cambierà l'esito di questa storia già vista, già letta, già sentita. Cosa cerchi? Cosa vuoi? Perchè mi tormenti così? Il tuo pensiero mi tortura come un terribile macigno che mi pesa sulle spalle. Non riesco più a stare diritta, ho assunto ormai la tua posizione. Quella di un uomo stanco e senza alcuna speranza. Attraverso il vetro riesci a vedere al di qua tutte le notti. Mi osservi e mi studi. Sono il tuo scarabeo sotto vetro. La tua cavia. Riesci ad essere in tutte le mie cose, nelle mie notti lunghe e fumose. Sei nella mia insonnia, nei miei pensieri che non sanno darti un volto. A volte riesci a portarmi pensieri leggeri, come l'odore del gesso della scuola e le grida dei bambini che facevano ricreazione nel cortile adiacente. Ricordo che a volte in primavera al di là di quei vetri riuscivo a vedere alberi in fiore, forse erano meli o forse mi piace ricordarli così. Altre volte i pensieri che mi porti sono lugubri e grevi. Sembrano suoni pesanti e ovattati che mi avvolgono come una nebbia fitta che mi si attacca alla pelle. Che cosa vuoi? Perchè riesci a torturarmi così? Parlami dei tuoi ricordi di bambino... Parlami di quando i tuoi pensieri erano come i fiori di campo, quando eri felice, quando il tuo cuore non aveva pesi, quando la tua pelle non aveva ancora memoria. Parlami di te. Per una volta, parlami di te.

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