martedì 1 gennaio 2013

L'altra faccia della luna

C'era una volta l'altra faccia della luna... Tu cosa ci vedevi? Io ho sempre visto solo la sua luce perlata. Adesso mi rendo conto che c'erano ombre profonde e un vento terribile che trascinava via ogni cosa. Mi hai rubato tutto. La mia fantasia e il mio sorriso. Quella sera c'era una luna bruna, pallida e malata. Tu, torreggiavi su di me, come un demone insaziabile. Con quelle tue mani pallide, il tuo volto emaciato, con la tua gravità assassina. Tu eri l'altra faccia della luna. Quella parte che non si vede mai. Il lato oscuro dei miei desideri. Nell'attesa di quelle parole, sentivamo gli archi provenire di lontano. Erano le viole e i violini che piangevano. Erano i tasti che battevano malinconici. Erano tutte quelle parole che non avremmo mai pronunciato. Poi ad un tratto il buio. Riuscivo a vedere ben poco del mio orizzonte. Un campo arato e a riposo. Ma non sentivo più alcun rumore ne un verso che mi facesse pensare a qualche forma di vita. Le mie ossa tremavano. Sentivo i tuoi fremiti leggeri e l'attesa... Quell'attesa che è presagio di fine, di morte incombente. C'era ancora l'altra faccia della luna? Mi hai negato ogni cosa. Le tue mani e il tuo dolce canto. Mi sono rimaste solo le tue matite colorate e qualche foglio sparso sul pavimento. Le fiamme su quelle strane fotografie. Sei sull'altro lato di quella pallida mentitrice? Ma un giorno mi hai vista piangere e ho visto un tremolio nei tuoi occhi. Le rose gialle si sono inchinate e tu immobile come una statua mi fissavi come se fossi stata un miracolo della natura. Dove vai ora? Senza tenere più le mie mani nelle tue. La notte è fredda e sento le tue onde che s'infrangono sotto i miei piedi. Dove sei? Ora canti solo per te senza il tuo cappotto di stelle. Oh luna dalla doppia faccia! Riportamelo dall'inferno. Riportami la sua anima perduta. Ridammi i suoi occhi senza luce. Cosa si cela sull'altro tuo volto, ancella bugiarda? Hai portato con te il mio demonio e le sue parole. I suoi sorrisi tristi. Hai lasciato le mie labbra orfane e le mie mani fredde. Perchè non puoi portarmi con te nel tuo inferno? L'altra faccia della luna non ha più ne rose ne matite colorate, non ha più gravità, non ha più nessuna forma di gioia. Ci sono solo corvi gracchianti. Il mio sangue sui petali di quelle rose. I miei respiri chiusi nei tuoi barattoli colorati. A volte, per qualche piccola frazione di secondo, ho rivisto una falce di luna, quella che aveva un colore bruno, quella che apparteneva solo a noi. Ora il cielo non ha più la sua regina. Lei è morta, caduta all'inferno con te. Insieme, cullati dalle onde siete fuggiti via dal mio cuore e dalle mie vene. C'era una volta l'altra faccia della luna... C'era una volta. Ora non c'è più!

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