domenica 22 luglio 2012

L'arciere


L'arciere ha scoccato la sua ultima inutile freccia. La faretra è ormai vuota e sotto una pioggia fittissima si è incamminato verso casa. Sotto il portone ha visto due occhi teneri che lo fissavano. Incapaci di parlare, li ha guardati attraverso le sbarre d'acciaio. E' stato un attimo infinito, ma alla fine l'arciere si è voltato e ha messo anni luce tra lui e quegli occhi maledetti. Ha posato la faretra vuota e ha poggiato la testa sul tavolo.
Si è addormentato.

Ho sentito l'amore. Una volta, forse due.
Ho sentito quei battiti accelerati, come se il tuo cuore volesse scappare dal torace.
Ho visto quelle mani tremare.
Ho visto le tue gambe nervose restare immobili.
Ho tirato tutti i miei dardi.
Ho puntato ad un unico bersaglio e ho fatto centro.
Hai dimenticato quanto sanguinavano i nostri cuori?
Hai perso la ragione e io il sonno.
Ho sentito...

Adesso non sento più e da bravo arciere scocco le mie frecce solo su commissione.
Sotto la pioggia vado in cerca della mia preda.
Una preda con occhi tristi.
Sono la preda o sono l'arciere?
Sono l'arciere senza cuore, colui che non sente nulla. Il cacciatore che non prova sentimenti. Sono il carnefice consapevole del male che provoca, ma insensibile e freddo. Sono il sicario che fredda le sue vittime senza battere ciglio. Sono il veleno, sono la malattia, sono la cura e il contagio insieme. Sono il coma dal quale non si esce. Sono l'arciere impavido e spietato.
Ogni mattina indosso la mia armatura d'argento splendente, pettino i miei lunghi capelli, prendo arco e frecce ed esco a giustiziare le mie vittime inconsapevoli.
Calcolo la giusta distanza e punto dritto al cuore, con matematica precisione la mia vittima cade a terra e mi fissa con quei suoi occhi maledetti e teneri. Ma io estraggo con violenza la mia freccia senza degnare quegli occhi, la ripulisco del suo sangue e la rimetto nel mio arco d'acciaio.
Sono un arciere spietato che un giorno, non molto tempo fà, ha indossato occhi teneri e compassionevoli.
A mia volta trovai un arciere spietato e cinico.
Nessuna grazia. Non si fanno prigionieri. Non in amore.
La freccia è già pronta. Il mio arco è teso.
Scoccherò presto un altro colpo mortale.

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