domenica 31 marzo 2013

Musa senza volto

La mia musa. Il mio amore. La sua scrittura. I suoi silenzi. La causa involontaria della mia afflizione. Il mio timore. La pioggia senza il suo sorriso oh musa! Non appartieni a me e non appartieni neanche a te. Oh musa dagli occhi tristi. Muta. Silenziosa. Incomunicabile. Bellissima nel tuo mondo privo di colori. Sempre distante e sempre nei miei pensieri. Dipingi la mia mente con colori vividi e luminosi. Ma quando scompare il tuo sorriso il mio cuore perde qualche battito. E posso solo scrivere di te e delle tue lacrime. Oh musa dalla scura chioma. Quella chioma che ossessiona le mie notti. Le mie dita attratte come una calamita. Sono fili scoperti e sensibili. Docili. Sottili. Inanellati tra loro, come le spire di un serpente nero. A tratti sembra che respirino, quando tu con le dita li sposti e li intrecci tra loro. Oh mia musa dagli occhi profondi quante volte riuscirai a togliermi il respiro? Ti ho modellata con la creta della mia fantasia e sei vivida nella mia testa, come un bagliore infinito. Un bagliore che non termina mai. Ti ho dato mani e soffio vitale. Ti ho dato lo sguardo ardente e triste. Un corpo armonioso e una dolcezza depositata sul fondo del tuo sguardo. Sei bellissima e non reale nella mia quotidianità e le tue mani non riescono mai a sfiorare il mio viso, i tuoi baci sono così distanti da farmi dubitare dei miei sensi. Le tue carezze, il tuo respiro, le tue dita sottili, solo di notte, nel buio dei miei pensieri diventano veri. Queste cose sono ed erano nella mia mente. Nell'oscurità che mi circonda. Nelle mie notti tetre e lunghissime. Notti fatte di respiri distanti. Oh mia dolce musa! Vorrei che tu riuscissi ad entrare anche nei miei giorni, sotto i raggi del sole, nel vento che trasporta la mia ossessione romantica. Mia musa, mio bene, mia creazione, non posso raggiungerti nel tuo eremo. E' una dimora troppo lontana per una mortale come me. I muri sono ardui da scalare e c'è la morte per chiunque invada il tuo giardino fiorito. Tu vivi separata dal mondo, in contemplazione solo di te stessa e percepisci la vicinanza umana come un'invasione. E io non posso invadere il tuo regno. E non posso abbracciarti perchè sei nascosta dal drappo rosso che ci divide costantemente. Ma quel filo invisibile che ci unisce mi riporta a te ogni volta che cerco di sfuggirti. Tu mi attrai e mi respingi, con la dolcezza delle tue mani di seta. Ma io non posso che scrivere di te, perchè sei il mio dolore, il mio amore, la mia musa.

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