domenica 6 maggio 2012

Il fondale


Il tempo scorre e scivola come se fosse acqua.
Ho visto affondare il tuo cuore.
Non abbiamo più tempo e siamo rimasti imbalsamati nei nostri ricordi.
E come un fiume il tempo corre veloce verso il nulla.
Con i nostri rimpianti ci nutriamo dei nostri migliori incubi.
Nessuno doveva vedere quella porta, nessuno avrebbe dovuto provare a girare la maniglia.
Il silenzio è così tangibile che si può afferrare. Quasi si può affettare con la lama di un coltello.
Le mani della notte ci afferrano e con i suoi artigli ci strangola.
Stretti e tremanti come foglie restiamo avvinghiati alle stelle.
In apnea nei nostri fondali cerchiamo ancora quelle vele naufraghe.
Siamo ancora lì?
No. Tu non ci sei più, perchè il mare e la notte ti hanno portato via.
Non potrai più ferirmi. Nessun dolore e nessuno specchio rifletterà più quegli occhi infernali.
Nell'abisso, con le mie nocche ammaccate, cerco ancora il tuo cuore disperso.

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