venerdì 11 maggio 2012

It's wonderful


La settimana volge al termine e tutti i comuni mortali non vedono l'ora che suoni la campanella dell'ultima ora.
Quell'ora in cui tutti continuano a fissare le lancette dell'orologio. Quando potranno tutti fuggire verso un paradiso fittizio. Ceretta, trucco, shampoo, piastra, barba, acqua di colonia di marca (quella che conserviamo per le grandi occasioni: cene con parentado, uscita romantica con probabile anima gemella, etc...). Si scappa dall'ufficio e ci si fionda in una corsa contro il tempo per il terribile restauro. Ci cerettiamo, ci piastriamo, ci profumiamo come se stessimo andando all'appuntamento con lo sceicco che ci toglierà da questo squallido presente. Borsa firmata, il capello perfetto, sandali e pedicure, bracciali, anelli e collane che neanche la madonna di Montevergine. Trucco da star, tatuaggio in bella mostra, unghie laccate, tacco a strapiombo con plateau e non importa se per camminare abbiamo bisogno delle stampelle perchè i maledetti san pietrini rendono il tutto molto più arduo. Sfilza di giovincelle (minorenni ovviamente) che si sostengono l'un l'altra e non metaforicamente, passeggiano ad una lumaca all'ora per paura di cascare. Passettini degni della più esperta geisha, corredate di trucco alla lady gaga appena sveglia, unghie alla Ava Gardner (tutte uguali ovviamente), borsa al braccio, della serie "ho appena fatto il prelievo di sangue". Tutte pecore che stallano nel gregge. Ma la cosa che più mi diverte è la "lunghezza" della mini. Quando Mary Quant inventò questo modello di gonna non credo lo avesse pensato così tanto corto. Noto che la lunghezza adesso varia da nascondi-culo a raso-micia. Ovviamente è tutto perfettamente calcolato. Non devi cadere, non devi respirare, ma la cosa fondamentale è NON DEVI PENSARE! L'importante non è essere, ma apparire. Quello che conta sopra ogni cosa è: conquistare! A questo punto mi chiedo chi. Potenziale stupratore, serial-killer stile Jack the ripper o il figlio di papà corredato di soldi? Tra i tre personaggi io sceglierei Jack the ripper, se non altro è il meno peggio in questa fiera dei mostri.
Abbiamo barattato lo stile personale in cambio del trash multiuso. Abbiamo lottato per il voto, per l'aborto, il divorzio, la parità sessuale, il diritto allo studio, abbiamo gridato e pianto e per cosa? Per sottrarre i centimetri di stoffa alla gonna e poterci truccare tipo tigre del ribaltabile?
E come l'uovo di pasqua che in realtà non ha la sorpresa, ci incartiamo con una bella tappezzeria e dentro abbiamo il deserto del Sahara. L'uomo invece ha barattato la sua mascolinità per un paio di mocassini, pantaloni da barca, ciuffo alla John Travolta, trucco e parrucco? Probabile pillola blu nella tasca, ceretta anche lui, t-shirt con scollo a v e petto glabro. Mi sa che sono finita al circo e non lo sapevo. Proprio io che odio questo genere di spettacolo! Che orrore!
E se la moda ha i suoi corsi e ricorsi storici, perchè, mi chiedo, non iserire i corsetti vittoriani (per fare contenta la mia amica victorian victim), le parrucche bianche incipriate e i nei finti? E perchè no la calzamaglia alla Robin Hood? Credo che essendo figlia di questo tempo non posso far altro che adeguarmi, ma se per farlo devo travestirmi ogni volta e solo per conquistare un uomo che si scandalizza alla vista di un libro, preferisco farmi clarissa. Non avrò la fendi, i miei capelli non saranno sempre in perfetto ordine, a volte mi stancherò di camminare sui tacchi e il trucco mi si sbaverà, certo, ma non posso fare a meno del mio cervello, del libero arbitrio e della libertà.
Non cambio la mia luna di traverso per un paio di hogan, per il venerdì al centro, l'aperitivo al solito posto, la discoteca il sabato sera e tutta la via crucis che ti fà essere "in".
Meglio essere "out".
Lascio tutti i personaggi di questa bruttissima piece teatrale seduti al bar. Tutti ubriachi e demoliti.
Mi sa che me ne vado con Paolo Conte.
Eh si! Vieni via con me. Niente più mi lega a questi luoghi, neanche questo tempo grigio...
It's wonderful good luck my babe...


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