giovedì 5 aprile 2012

Cielo di mercurio

Su frequenze radio, ho sentito qualcuno dire: " Se io rivedendoti fossi certa che non soffri, ti rivedrei..."
Parole tremende, tragiche, che s'incollano al palato...
Mi ricordano l'impasto sbagliato di una torta che non si cuocerà mai.
Stasera da una finestra ho notato che il cielo era rosso, di un rosso intenso e saturo; non riuscivo a definirne il colore esatto, poi ho pensato al mercurio, ad un rosso liquido, ma non diluito, un rosso che sanguina. Allora ho pensato agli addii, alle chiusure, alle rotture, a tutti i pezzi che noi ogni volta regaliamo. Se fossi regista la scena dell'addio la vedrei così; con un cielo di mercurio! Perchè mai ci mettono sempre la pioggia? Non può corrispondere alla rabbia, all'impotenza, al panico che si prova quando qualcuno ci dice addio. Io ci metterei un cielo di mercurio, un uragano in lontananza che si avvicina, una burrasca incombente che si avverte, ma che non si vede, un cielo sanguinante. Non capisco come si possa mettere la poesia in un addio, come si possa diluire tutto con una patetica, romantica, pioggia! Quello è il momento della battaglia finale, gli avversari stanno combattendo con le loro ultime energie, con la tenacia e la volontà. Uno dei due soccomberà e il vincitore taglierà la testa al nemico. Come può in quel momento, il perdente, provare pena? Proverà, invece, una rabbia feroce e vorrà vedere il proprio nemico steso al suolo e come un toro vedrà solo rosso!
E questo mi spaventa, perchè la rabbia della sconfitta la si porta dentro per sempre.
E la cosa non mi piace neanche un poco.
C'è un modo per non sentire più nulla?
C'è un modo per non nutrirsi più senza morire?
C'è un modo per avere un microchip emozionale?
Aurora dei Subsonica lo sogna già da qualche anno. Per tutti noi, come lei, è più facile indossare una solitudine, piuttosto che soffrire.
Come lei vorrei avere una carne sintetica, occhi bionici, ma soprattutto questo microchip miracoloso.
Se potessi affidarmi ad un bisturi, lo farei, solo per farmi espiantare l'organo che mi crea più problemi di tutti: il cuore.
Sostituito poi il maledetto organo, attiverei il microchip della felicità!
Mi sembra una fantastica idea.
Se ci riesco, darò l'indirizzo del miracoloso dottore ad Aurora. Credo che mi ringrazierà!
La cosa più difficile da fare, con un cuore che parla troppo, è restare sola con lui.
Quando hai passato una serata piacevole e non hai pensato mai a quell'unica cosa che ti fà accartocciare le budella, ti metti in macchina, accendi lo stereo, metti in moto e l'odioso ricordo s'insinua subdolamente. Come un dolore latente che sai di avere, ma che resta lì a sonnecchiare, che aspetta di venire fuori nel momento più sbagliato; quando ti mancano pochi metri per essere a casa. Quando sei più debole, quando hai abbassato le difese, quando stai per togliere la corazza, quando per una volta potrebbe starsene zitto e andare a dormire!
Non voglio un altro cielo di mercurio.
Voglio il microchip emozionale.
Samuel dove posso comprarlo?

Nessun commento:

Posta un commento