domenica 22 aprile 2012

Noir desire


Ho il cuore fratturato. E quello non si può ingessare.
Nei miei sporadici momenti di lucidità ho pensato di amputarmi un braccio, ma non sapevo decidermi quale,
ma sopratutto come e quando.
Desistevo sempre perchè pensavo che facesse più male l'amputazione della cancrena.
Alla fine ho ceduto e ho lasciato che il virus si estendesse anche ad altro.
Adesso mi ritrovo ad avere un braccio inutilizzabile che sta rendendo il resto del mio corpo la mia tomba.
Se è vero che nella vita gli errori si pagano, allora io sto scontando molte vite di peccati.
Continuiamo a farci del male. Siamo due lottatori che sul ring, anche se stanno per morire, non gettano la spugna. Siamo ancora lì, con i guantoni insanguinati del sangue dell'altro, ma non ci arrendiamo.
E non lo faremo. Non cederemo mai e poi mai.
Prendiamo parte a questo maledetto gioco al massacro, come se stessimo andando a fare un picnic.
Quante volte ancora fasceremo le nostre ferite per poi procurarcene altre?
Qualcuno ha detto che il dolore fà bene, i tagli che ci procuriamo sono salutari e la sofferenza immette aria nei nostri polmoni. Se tutto questo è vero, allora noi siamo sulla giusta strada.
Quanti tagli ancora ci procureremo? Quante cicatrici aggiungeremo alle altre per sentirci vivi?
Sei il mio incubo, il mio tormento. E non riesco a fare a meno di questo dolore così familiare.
Sei il dolore che mi tiene ancorata alla terra.
Sei la passione che sconvolge il mio cervello.
Sto pagando i miei tragici errori e invece dell'amputazione...scelgo la cancrena!

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