giovedì 12 aprile 2012

Red nails for mr. Moon

La tempesta incombe minacciosa sulla mia testa e come una spada di Damocle aspetto la fine come una liberazione. La disfatta della mia carne mortale. La conclusione di tutte le ingiuste lacrime che ho versato. Ho aspettato che tu assumessi un aspetto umano e mi salvassi dalla catastrofe preannunciata. Invece mi hai mostrato le tue orribili cicatrici. Ti ho visto così piccolo, come un bambino, rannicchiato nel buio della tua stanza a meditare sul tuo suicidio, a sperimentare il dolore fisico per esorcizzare quello mentale. A cosa è servito tutto questo male?
Ho visto il mostro che è in te, ma che tieni incatenato, sempre.
Alla fine il mostro ha divorato tutta la tua parte umana, da dentro la sua gabbia, ha trasformato i tuoi occhi in orrende orbite cave. Un uomo senza volto ti ha colpito.
Ha colpito con una spranga. I tuoi zigomi ridotti in briciole. Il tuo corpo inerme, le tue mani ferme...
Ti ha sepolto ancora vivo?
Io sono stata solo uno stimolo casuale!
Non posso più aiutarti. non posso tirarti fuori dalla tomba d'aria. Perchè ho paura del tuo contatto.
La mia fossa non è ancora stata scavata. Mai dentro al cuore...Mai più!
Non posso più salvarti, perchè sei un non-morto.
Ho aspettato, ho ascoltato, ho pianto, ma tu vivevi solo della tua crudeltà. Nuotavi nella tua sofferenza liquida. Nel tuo liquame putrido hai cercato di annegarmi. Ho ghermito i tuoi capelli e ti ho portato a fondo con me. Sono fuggita lontano da te e con la coda dell'occhio ho visto i tuoi tentacoli inseguirmi, erano vicinissimi, hanno sfiorato le mie caviglie. Ma le mie caviglie sono forti.
Ho incastrato più aria nei polmoni e ho spinto il mio corpo al limite. Ho sentito il dolore devastarmi.  
I muscoli soccombevano, ma io tenace ho sopportato. Gli occhi bruciavano, il cuore voleva esplodere, ma ho trattenuto il fiato e ho sentito e ali spuntare dai miei piedi.
Ho riaperto gli occhi e ho capito che non stavo fuggendo. Non mi ero mossa di un centimetro.
Ero di nuovo nella tua cella e tu in catene, invocavi il mio aiuto.
Come nella ninna nanna visionaria dei Cure, mi sono sentita imprigionata nella tua ragnatela. Eri cieco e sordo, allora per aiutarti mi sono bendata, seduta sul pavimento ti ho tenuto la testa tra le mani, in grembo. Ti ho cullato fino a farti addormentare. Hai dormito e io ho avuto un monologo interiore con i tuoi demoni. Ho vissuto nella speranza di non essere il prossimo pasto del signor aracnide.
Sei l'angelo della dannazione?
O l'angelo della misericordia?
Sono diventata un vuoto a perdere!
Raccontami ancora la favola gotica. Quella che adori.
Raccontami la bugia senza tempo. Quella in cui credi.
Dimmi che i mostri esistono, si, ma solo nelle fiabe e che vengono uccisi dal prode cavaliere.
Dimmi che escono solo dalla tua testa e dalla mia penna.
Raccontami ancora una volta la menzogna che mi ha permesso di amarti.
Resta accanto a me mr. Moon...
Parlami ancora delle tue paure e lascia che sia io a comunicare con i tuoi spettri.
Preferisco i tuoi mostri alla lucida e piatta realtà.
La lacca rossa delle unghie andrà via presto. Quale colore vorrai per me la prossima volta?
Lo smalto non dura per sempre, ma possiamo scegliere tutti i colori del mondo.
Continuo a desiderare "se solo..."
Continuo a fare sempre lo stesso errore.
Continuo a causarmi lo stesso dolore.
In fondo il vero mostro non sei tu.
Il mostro è dentro di me e quello non posso sconfiggerlo.
Mi addormento con lui ogni notte, lo nutro e lo porto a spasso.
Il mostro sono io!
Un mostro con le unghie rosse.

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